Nato il 5 marzo 1943 a Poggio Bustone, in provincia di Rieti, Lucio Battisti si era poi trasferito con la famiglia a Roma. Conseguito il diploma di perito industriale, aveva scelto invece la musica. A Milano si era unito come chitarrista al complesso dei Campioni, che accompagnavano Tony Dallara, e con essi aveva girato anche l'Europa. Nel '65 l'incontro determinante con Giulio Rapetti, tra i più noti parolieri sotto lo pseudonimo di Mogol. I due trovarono una giusta forma di simbiosi che è durata felicemente per oltre tre lustri.Nel 1968, con "Balla Linda", partecipava al Cantagiro, nel '69, in coppia con Wilson Pickett, presenta a Sanremo "Un'avventura".L'affermazione decisiva arrivava nell'estate seguente, al Festivalbar, con "Acqua azzurra, acqua chiara" .Ma gli anni di Battisti sono stati gli Anni Settanta e gli Anni Ottanta. Li ha iniziati con un 45 giri con due canzoni di grande successo," La canzone del sole" e "Anche per te", incise per la sua nuova etichetta, da lui stesso fondata con alcuni amici e collaboratori e che porta il nome emblematico di Numero Uno.E lì scandì una serie impressionante di 8 LP, tutti al primo posto nelle classifiche.Ha fatto anche l'autore, l'editore e il discografico, dando dei successi a Mina, a Patty Pravo, alla Formula Tre, a Bruno Lauzi.Caratteristica più unica che rara, ha mantenuto il contatto con il pubblico solo attraverso i suoi dischi e qualche rara intervista concessa alla stampa, ignorando televisioni e concerti. Ha difeso strenuamente la sua vita privata. Ha abbandonato la città e si è ritirato in campagna, in Brianza, dove si è persino allestito uno studio di registrazione personale, il Mulino, prima di scegliere di recarsi in America e quindi in Inghilterra in cerca di un nuovo sound.I suoi LP sono stati sempre il frutto di un lavoro lungo e meticoloso, dove nulla è stato lasciato al caso, nemmeno la copertina. Ma non è stato il lavoro del contabile o dell'industriale, ma piuttosto dell'artigiano, se non vogliamo dire dell'artista.Hanno spesso avuto costi altissimi, in tempo, in fatica e in denaro, ma il prodotto finale non ha mai tradito le aspettative nè di chi lo aveva realizzato o aveva concorso a realizzarlo, né del pubblico cui era destinato. Lucio Battisti troverà poi la morte il 9 settembre 1998 all'età di 55 anni in un ospedale di Milano in seguito a un aggravamento delle sue già precarie condizioni